Ufficio Cultura: Museo Civico
Il Museo Civico di Castel Bolognese mira ad avere un ruolo attivo nella vita del territorio che lo ospita, preservando la memoria della propria comunità, la storia della città e le opere degli artisti.
L’istituzione museale di Castel Bolognese non è un luogo di conservazione fine a sé stessa, ma anche uno strumento di trasmissione e riqualificazione culturale. Il patrimonio museale è messo a disposizione dell’intera comunità, anche per didattica e long life learning.
IMPORTANTE:
Il museo civico resterà chiuso fino a inizio 2023.
Organizzerà attività in esterna delle quali si daranno comunicazioni sulle pagine social del museo FB e IG.
Per info: museocivico@comune.castelbolognese.ra.it oppure 0546 655828
MUSEO CIVICO
Il Museo Civico di Castel Bolognese è stato inaugurato il 21 maggio 1999. La nuova sede (mq 350 circa) è stata ricavata dalla ristrutturazione dell’ex asilo infantile. Il Museo nasce dall’ aggregazione di due istituzioni pubbliche locali: l’Antiquarium, fondato nel 1983 per contenere le raccolte storico-artistiche ed archeologiche, e la sala “ Giovanni Piancastelli “, una pinacoteca con opere di artisti locali, principalmente del Piancastelli, realizzata presso il Municipio nel 1988.
Il Museo si articola in tre sezioni: archeologica, storica e artistica, notevolmente accresciute con nuove opere e materiali e dotate di pannelli esplicativi e didattici che ne agevolano la vista. Tra gli obbiettivi principali, oltre alle attività di tutela, conservazione e promozione del patrimonio storico, artistico ed archeologico locale, vi sono la documentazione dell’ attività degli artisti castellani scomparsi, la ricerca e la raccolta di oggetti e documenti di vita comunitaria, la valorizzazione scientifica e didattica delle raccolte archeologiche. Nella sezione artistica troviamo il primo importante nucleo delle raccolte castellane, risalente al 1912, quando Giovanni Piancastelli ritornò in Romagna da Roma e donò ai Cappuccini una raccolta di sue opere, disegni a penna e dipinti, per costituire un’aula pinacoteca. La raccolta fu riordinata da Antonio Corbara nel 1960. L’altro gruppo estremamente significativo per qualità e quantità è quello delle opere di Giuseppe Guidi, con acque forti, smalti e ceramiche, donato al Museo dalla figlia Camilla Guidi, mentre alla disponibilità degli eredi si deve il restauro di un grande gesso dorato e la presenza di alcuni significativi bronzetti dello scultore Angelo Biancini.
Opere di Giovanni Antonio Antolini, Sebastiano Fanelli e Fausto Ferlini, ma anche di Piancastelli e Guidi, sono pervenute al Museo grazie alla sensibilità di illuminati mecenati come Clara e Antonio Corsara, Pietro Costa, Antonio Tacconi. Negli anni l'amministrazione comunale ha proceduto all’acquisto delle opere di Giovanni Bernardi e Mario Morelli che completano un percorso espositivo destinato a documentare l’attività di alcuna tra i maggiori artisti castellani dal XVI al XX secolo.
La sezione storica con la sua varietà di materiali, originali e curiosi, testimonia l’ attenzione prestata alla tutela del nostro patrimonio culturale, oltre che dalle istituzioni, anche da parte di numerosi cittadini che donano oggetti legati alle vicende della comunità castellana hanno identificato nel Museo l’istituto che può continuare a conservare e promuovere queste testimonianze. Vi sono campane e pezzi dell’ orologio della distrutta torre civica, vecchi timbri e registri della comunità, frammenti lapidei, cimeli garibaldini, ceramiche ed oggetti devozionali, monete ed altri documenti della vita quotidiana, come orologi, ceramiche domestiche, mortai in pietra ed altro ancora, tra cui una piccola bilancia da cambiavalute.
Le raccolte archeologiche sono quelle che oggi caratterizzano il Museo Civico. Le prime scoperte sul territorio di Castel Bolognese risalgono al 1578 con il rinvenimento di un pavimento a mosaico in località Campiano, oggi disperso. L’ interesse per l’ archeologia prosegue anche nei secoli successivi, soprattutto nell’ ottocento quando la bella stele funeraria romana con ritratti, della famiglia Furvia, proveniente dalla località Serra viene acquisita dal Museo Civico di Bologna, mentre le accettine, la punte di freccia e le selci preistoriche rinvenute in varie località sono conservate a Imola. Agli inizi del XX secolo alcuni marmi romani provenienti dal territorio comunale sono andati ad accrescere le raccolte della Pinacoteca di Faenza , altri sono rimasti nella chiesa di Biancanigo dove erano stati rinvenuti. E’ evidente come una buona parte dei reperti venuti alla luce nei secoli scorsi a Castel Bolognese si trovi oggi presso altri istituti museali della regione.
Negli utimi quarant'anni, grazie a nuove scoperte e a ricerche e scavi archeologici programmati sul territorio e nel centro urbano, è stato possibile acquisire una notevole quantità di nuovi materiali estremamente vari, anche di grande qualità e interesse, in grado di documentare le fasi del popolamento di quest’area dalla Preistoria fino al XIX secolo. Da questo rinnovato interesse per l’ archeologia locale nacque l’ Antiquarium comunale, dove furono inizialmente accolte ed ordinate le raccolte che costituiscono oggi l’importante sezione archeologica del Museo, notevolmente arricchita dalla musealizzazione della cosiddetta "Tomba del Guerriero di Ponte del Castello" nel 2013.
Apertura: prima e terza domenica del mese dalle 10 alle 12. Disponibilità di aperture straordinarie in giorni feriali e festivi su prenotazione.
Museo Civico di Castel Bolognese | Viale Umberto I, 50 | 48014 Castel Bolognese
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