Mulino Scodellino
Il Mulino Scodellino, abitato fin verso la metà degli anni ‘90 del secolo scorso, risale alla fine del sec. XIV ed è l’ultimo mulino in mattoni tra i tanti che per secoli hanno regolarmente funzionato lungo il Canale dei Mulini. Il Canale dei Mulini forniva l’adeguata potenza idraulica alle macine dei mulini che erano costruiti lungo il suo corso, dalla chiusa sul Senio (Diga Steccaia) lungo la pianura per circa 40 km, attraversando numerosi centri abitati, fino ad immettersi nel canale di bonifica in destra Reno.
Nel corso degli anni 2010 e 2011, il Mulino è stato oggetto di lavori di restauro e, a partire dal 2015, l’Amministrazione Comunale, proprietaria dell’immobile, è intervenuta, insieme alla Regione Emilia-Romagna, nel consolidamento strutturale e la messa in sicurezza in chiave antisismica, riqualificando gli interni e l'area esterna, grazie all'associazione Amici del Mulino Scodellino.
Nel 2016 è stata riattivata la vecchia macina con molatura ad acqua, che ha permesso la ripresa della produzione di farina.
Nel 2018 il Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, impegnato a garantire la sicurezza lungo il canale anche in caso di piena, ha istallato vicino all’area cortilizia un impianto idroelettrico da circa 20 KW. Infatti, nei pressi del Mulino, l’acqua compie un salto di quattro metri, condizione ideale per la produzione di energia elettrica.
A fine 2020 sono terminati i lavori della “Corte del Mulino”, inaugurata nel luglio 2021. L’edificio, situato vicino al mulino e utilizzato originariamente come stalla, è un ambiente di circa cento metri quadri da cui sono stati ricavati spazi destinati ad attività culturali. I lavori di ripristino, durati circa cinque mesi, sono stati resi possibili grazie a un finanziamento del GAL (Gruppo d’Azione Locale) ‘L’Altra Romagna’, attraverso fondi regionali (PSR 2014-2020).