11. Monumento alle vittime dell’eccidio Villa Rossi e Oratorio Rossi - Strada G. Rossi (Biancanigo) - Comune di Castelbolognese

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11. Monumento alle vittime dell’eccidio Villa Rossi e Oratorio Rossi - Strada G. Rossi (Biancanigo)

 
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17 dicembre1944, il giorno dopo la Liberazione di Faenza.
Nei giorni precedenti, i tedeschi stavano spostando la linea di confine e per lasciare campo aperto e avere migliore visibilità, bruciavano e minavano casolari; decisero che toccava a villa Rossi.
A Biancanigo, i tedeschi sfiancati dagli attacchi sulla Linea Gotica, non avevano mancato, nei mesi precedenti, di rastrellare e punire chi avesse ospitato partigiani.
La mattina del 17 dicembre, Michele Montanari, uscito dal rifigio in cui la sua famiglia e i Cristoferi e Lama (parenti faentini rifugiati lì) si erano nascoste, si accorse con il fratello, che la sua casa del fondo Crociaro di Sotto era stata minata.
Non fecero in tempo ad avvisare le famiglie che ancora erano nello scantinato della villa, che la casa esplose mentre il nipote tentava di tagliare i fili, con l'esperienza maturata durante il primo conflitto mondiale.
Un tragico e cruento episodio nel quale i tedeschi, oramai conoscenti degli abitanti della zona, non avevano avvisato i residenti delle deflagrazioni che avevano programmato.
La distruzione di Villa Rossi e delle case adiacenti, la strage delle famiglie che vi abitavano, fu senza dubbio uno degli atti più significativi della tragedia del passaggio del fronte a Castel Bolognese.
Il complesso monumentale è in via Rossi a Biancanigo ed è costituito da più lapidi che riportano i nomi delle vittime.

Documentazione tratta da:
A. Soglia, sito web La storia di Castel Bolognese, www.castelbolognese.org;
R. Rossi, La Brigata Ebraica. Fronte del Senio 1945, Imola, Bacchilega Editore, 2005;
E. Casadio e M. Valli, Il 2° corpo polacco in Romagna. Forlì, Brisighella, Faenza, Castel Bolognese, Fiume Senio, Imola, Imola, Bacchilega Editore 2006;
G. Mirandola, Topografia della memoria. Comprensorio faentino, Imola, Bacchilega Editore, 2011.