2. Lapide a ricordo del 2° corpo polacco nel chiostro comunale - Piazza Bernardi
La mattina del 12 aprile i Fucilieri polacchi della terza Divisione Carpatica liberano Castel Bolognese. I liberatori restano meravigliati nel vedere emergere, fra tante rovine, dei sopravvissuti; mentre la popolazione, uscendo dalle cantine, stenta a credere ai propri occhi per la raggiunta liberazione, tanto auspicata.
Il 4 febbraio 1945 si era tenuta a Jalta (Crimea) una conferenza fra i leader Alleati, Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Iosif Stalin, per definire le zone di influenza delle grandi potenze in vista dell’imminente fine della guerra: in quell’occasione l’Unione Sovietica ottenne l’assegnazione delle province orientali della Polonia all’interno del proprio territorio. Ancora una volta il destino polacco veniva deciso ai tavoli internazionali. I polacchi, che combattevano per l’indipendenza del loro paese, avevano capito che non avrebbero potuto fare ritorno alla propria patria da uomini liberi. Alla fine del Secondo conflitto mondiale, gran parte dei 112000 uomini del II Corpo polacco decideranno di non fare ritorno in Polonia: solo 14000 aderirono alla richiesta degli Alleati di tornare a Varsavia, dove si era insediato un governo filosovietico. Numerosi soldati sceglieranno di rimanere in Italia, dove cercheranno di trovare un'occupazione nella vita civile ed alcuni frequenteranno le università di Roma, Padova e Bologna.
“Per la vostra e la nostra libertà, noi soldati polacchi, abbiamo dato le nostre anime a Dio, i nostri corpi al suolo dell’Italia e i nostri cuori alla Polonia”.
Documentazione tratta da:
A.Soglia, sito web LastoriadiCastel Bolognese, www.castelbolognese.org;
R. Rossi, La Brigata Ebraica. Fronte del Senio 1945, Imola, Bacchilega Editore, 2005;
E.Casadio e M.Valli, Il 2° corpo polacco in Romagna. Forlì, Brisighella, Faenza, Castel Bolognese, Fiume Senio, Imola, Imola, Bacchilega editore.